
Nel mondo degli affari, le collezioni di manifesti pubblicitari rappresentano un settore in costante crescita, capace di attrarre investitori, collezionisti e appassionati d’arte. Secondo la Federazione Antiquari, il 2025 sarà un anno cruciale per questo mercato, con aste di giugno che promettono risultati da record. Ma quali sono i manifesti pubblicitari che valgono una fortuna e perché? In questo articolo esploreremo le tipologie più ricercate, i criteri di valutazione e i consigli per chi desidera investire in questi pezzi di storia visiva.
Il fascino intramontabile dei manifesti pubblicitari d’epoca
I manifesti pubblicitari d’epoca non sono solo oggetti decorativi: raccontano la storia del costume, dell’economia e della società. Nati tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, questi manifesti sono stati realizzati da grandi artisti e illustratori, diventando vere e proprie opere d’arte. La loro funzione originaria, quella di promuovere prodotti, eventi o servizi, si è trasformata nel tempo in una testimonianza unica dell’evoluzione dei gusti e delle tendenze di massa.

Il valore di questi manifesti risiede non solo nella loro bellezza grafica, ma anche nella rarità, nello stato di conservazione e nella firma dell’artista. Le aste di giugno 2025, secondo la Federazione Antiquari, vedranno protagonisti manifesti di marchi iconici come Campari, Martini, Fiat, Pirelli, e aziende internazionali come Coca-Cola e Michelin. La richiesta di manifesti pubblicitari originali, soprattutto quelli realizzati tra gli anni ’20 e ’60, è in costante aumento, spingendo le quotazioni sempre più in alto.
Un esempio su tutti è il manifesto “Bitter Campari” di Leonetto Cappiello, considerato il padre del manifesto moderno: nelle ultime aste ha raggiunto cifre a cinque zeri, confermando la centralità di questi oggetti nel panorama degli investimenti alternativi.
I manifesti più ricercati e i loro valori alle aste
Secondo la Federazione Antiquari, tra i manifesti pubblicitari che valgono una fortuna alle aste di giugno 2025 spiccano quelli legati al mondo dell’automobile, della moda, dei viaggi e delle bevande. I manifesti delle grandi case automobilistiche italiane come Fiat, Lancia e Alfa Romeo, soprattutto quelli degli anni ’30 e ’50, sono tra i più ambiti dai collezionisti di tutto il mondo. Un manifesto originale della Mille Miglia del 1936, ad esempio, può superare facilmente i 40.000 euro.

Grande attenzione anche ai manifesti delle compagnie di navigazione e delle ferrovie, che evocano il fascino dei viaggi d’altri tempi. I poster delle linee transatlantiche italiane, come quelli della Navigazione Generale Italiana, sono sempre più rari e richiesti, con prezzi che oscillano tra i 10.000 e i 30.000 euro a seconda della conservazione e della firma dell’artista.
Non meno importanti sono i manifesti pubblicitari legati al mondo della moda e delle bevande. I poster di aziende come Martini & Rossi, Cinzano, Fernet Branca, e quelli delle case di moda storiche, possono raggiungere cifre che vanno dai 5.000 ai 25.000 euro. I manifesti firmati da artisti come Marcello Dudovich, Adolfo Hohenstein e Achille Luciano Mauzan sono considerati veri e propri tesori, destinati a rivalutarsi nel tempo.
Cosa determina il valore di un manifesto pubblicitario
Il valore di un manifesto pubblicitario alle aste non dipende solo dall’età o dal soggetto rappresentato. La Federazione Antiquari sottolinea alcuni criteri fondamentali per la valutazione: la rarità, la tiratura originale, lo stato di conservazione, la presenza di restauri e, naturalmente, la firma dell’artista. I manifesti stampati in edizioni limitate, magari destinati a eventi specifici o a campagne pubblicitarie di breve durata, sono i più ricercati.

Lo stato di conservazione è un elemento chiave: un manifesto integro, senza strappi, pieghe o segni di restauro invasivo, può valere anche il doppio rispetto a uno danneggiato. La presenza di colori originali vivaci e la stampa su carta di qualità aumentano ulteriormente il valore. Anche la provenienza, ovvero la storia documentata del manifesto, può incidere sulle quotazioni, soprattutto se il pezzo proviene da una collezione prestigiosa o è stato esposto in mostre internazionali.
Infine, la firma dell’artista rappresenta un plusvalore non indifferente. Manifesti realizzati da grandi nomi dell’illustrazione e della grafica pubblicitaria sono sempre più ricercati, anche grazie alla riscoperta critica di questi autori da parte delle gallerie d’arte e dei musei.
Consigli per investire in manifesti pubblicitari alle aste di giugno 2025
Per chi desidera avvicinarsi a questo mercato, la Federazione Antiquari suggerisce alcune strategie vincenti. Innanzitutto, è fondamentale documentarsi e farsi consigliare da esperti del settore, per evitare acquisti impulsivi o poco informati. Partecipare alle aste di giugno 2025, sia in presenza sia online, rappresenta una grande opportunità per osservare da vicino le dinamiche del mercato e valutare i pezzi più interessanti.

Un altro consiglio è quello di puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità: meglio acquistare pochi manifesti di grande valore, magari firmati da artisti celebri e in ottimo stato di conservazione, piuttosto che accumulare numerosi pezzi di scarso interesse. È importante anche verificare sempre l’autenticità e la provenienza dei manifesti, affidandosi solo a case d’asta e gallerie riconosciute.
Infine, occorre considerare il manifesto pubblicitario non solo come un investimento finanziario, ma anche come un oggetto che può arricchire la propria collezione personale e la propria casa. Il gusto personale, la passione per la storia e l’arte sono elementi che rendono questo tipo di investimento ancora più gratificante e duraturo nel tempo.