
Nel mondo degli affari e degli investimenti alternativi, il mercato dell’arte popolare sta vivendo una nuova primavera, alimentata da una crescente domanda nelle aste internazionali. Sempre più spesso, oggetti che per anni sono rimasti nascosti nelle soffitte di case di famiglia tornano alla ribalta, diventando protagonisti di sorprendenti vendite record. L’interesse verso questi manufatti non nasce solo dal loro valore estetico, ma anche dal loro ruolo di testimonianze storiche e culturali. In vista delle aste di giugno 2025, alcune categorie di oggetti d’arte popolare emergono come le più richieste dagli acquirenti e dagli investitori, offrendo opportunità di affari inaspettate a chi sa riconoscerne il potenziale. In questo articolo analizziamo la top 5 degli oggetti d’arte popolare dimenticati in soffitta che stanno attirando l’attenzione degli esperti e degli appassionati.
1. Cassapanche dipinte del XIX secolo
Le cassapanche dipinte, spesso realizzate tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, rappresentano una delle tipologie più ricercate del momento. Un tempo considerate semplici mobili funzionali per conservare il corredo o gli oggetti di valore della famiglia, oggi sono diventate veri e propri pezzi da collezione. La loro unicità risiede nelle decorazioni floreali, geometriche o figurative che raccontano storie di vita quotidiana, tradizioni locali e influenze artistiche regionali.

Secondo i dati raccolti dalle principali case d’asta europee, il valore di queste cassapanche è cresciuto del 40% nell’ultimo biennio. I collezionisti sono alla ricerca di esemplari con pitture originali ben conservate, possibilmente firmati o datati, e con provenienza documentata. La richiesta è particolarmente alta per le cassapanche provenienti dal Trentino, dall’Alto Adige e dalla Toscana, regioni note per la qualità artigianale e la ricchezza cromatica delle loro produzioni.
Per chi possiede una cassapanca antica in soffitta, il consiglio è di verificarne attentamente lo stato di conservazione e, se necessario, affidarsi a un esperto per la valutazione e il restauro. Un oggetto apparentemente trascurato potrebbe trasformarsi in una fonte di guadagno inaspettato, con aggiudicazioni che nelle ultime aste hanno superato i 7.000 euro per i pezzi più rari e ben conservati.
2. Tappeti e tessuti popolari
I tappeti e i tessuti popolari, come gli arazzi, le coperte ricamate e i tappeti kilim, stanno vivendo un momento di grande riscoperta. Questi manufatti raccontano storie di comunità rurali, di antiche tecniche di tessitura e di motivi simbolici tramandati di generazione in generazione. La loro crescente popolarità è dovuta sia alla bellezza intrinseca sia alla tendenza dell’interior design di valorizzare elementi autentici e artigianali.

Le aste di giugno 2025 prevedono una forte domanda per tappeti realizzati tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, soprattutto se provenienti da aree come la Sardegna, l’Abruzzo e la Sicilia. I collezionisti cercano esemplari con colori naturali, motivi geometrici o floreali e, soprattutto, in buono stato di conservazione. Anche le coperte ricamate e gli arazzi con scene di vita contadina o religiosa sono molto apprezzati e possono raggiungere quotazioni di tutto rispetto.
Per chi desidera mettere all’asta questi oggetti, è importante conservarli in ambienti asciutti e protetti dalla luce diretta, per evitare il deterioramento dei colori e delle fibre. Un tappeto popolare ben conservato può essere aggiudicato anche a 5.000 euro, mentre gli arazzi più rari possono superare i 10.000 euro.
3. Ceramiche tradizionali e maioliche
Le ceramiche tradizionali e le maioliche rappresentano un altro segmento in forte crescita nelle aste internazionali. Piatti, vasi, brocche e altri oggetti realizzati tra il XVIII e il XX secolo sono oggi ricercatissimi, soprattutto se decorati con motivi tipici delle diverse scuole regionali italiane. Le maioliche di Deruta, Faenza, Vietri e Grottaglie sono tra le più ambite, ma anche le ceramiche meno note, provenienti da piccoli centri, stanno riscuotendo un interesse crescente.

La rarità, l’autenticità e lo stato di conservazione sono i principali fattori che determinano il valore di questi oggetti. Gli esperti suggeriscono di prestare particolare attenzione ai marchi di fabbrica, alle firme e alle eventuali documentazioni di provenienza, che possono aumentare notevolmente il valore di mercato. I collezionisti sono disposti a pagare cifre importanti per pezzi unici o per servizi completi in ottime condizioni.
Nelle aste di giugno 2025, si prevede che i lotti di ceramiche tradizionali possano raggiungere quotazioni tra i 2.000 e i 15.000 euro, a seconda della rarità e dello stato di conservazione. Anche piccoli oggetti, come piatti decorativi o brocche, possono sorprendere con aggiudicazioni ben superiori alle aspettative iniziali.
4. Giocattoli e strumenti musicali artigianali
Un settore che sta sorprendendo per la sua crescita è quello dei giocattoli e degli strumenti musicali artigianali. Bambole in stoffa, trenini in legno, cavalli a dondolo e strumenti come fisarmoniche, mandolini e organetti costruiti tra Ottocento e primo Novecento stanno attirando l’attenzione di collezionisti e investitori. Questi oggetti, spesso tramandati di generazione in generazione o dimenticati in soffitte e cantine, sono oggi considerati veri e propri tesori culturali.

Il fascino di questi manufatti risiede nella loro capacità di evocare ricordi d’infanzia e di raccontare la storia delle comunità che li hanno prodotti. La domanda è particolarmente alta per oggetti in buono stato, completi di accessori originali e con eventuali marchi di fabbrica o firme dell’artigiano. Anche la provenienza documentata può fare la differenza nel determinare il valore finale.
Nelle aste di giugno 2025, i giocattoli e gli strumenti musicali artigianali potrebbero raggiungere quotazioni tra i 1.500 e i 8.000 euro, con picchi per esemplari particolarmente rari o con una storia interessante alle spalle. Per chi possiede questi oggetti, è consigliabile una valutazione professionale prima di metterli all’asta, al fine di massimizzare il ritorno economico.
5. Icone e oggetti religiosi popolari
Chiudiamo la nostra top 5 con una categoria che negli ultimi anni ha visto una forte rivalutazione: le icone e gli oggetti religiosi popolari. Crocifissi in legno intagliato, ex voto dipinti, reliquiari e statue di santi realizzati tra il Settecento e il primo Novecento sono oggi tra gli oggetti più richiesti alle aste, sia in Italia che all’estero.

Questi oggetti, oltre al loro valore artistico, sono apprezzati per il significato simbolico e per la capacità di raccontare la spiritualità delle comunità che li hanno prodotti. La richiesta è particolarmente forte per esemplari con decorazioni originali, in buono stato di conservazione e con documentazione di provenienza. Anche piccoli oggetti, come rosari antichi o medagliette votive, stanno riscuotendo un interesse crescente.
Le aste di giugno 2025 promettono aggiudicazioni interessanti, con prezzi che possono variare da poche centinaia di euro fino a oltre 12.000 euro per le icone più rare e ben conservate. Per chi possiede oggetti religiosi popolari dimenticati in soffitta, questo potrebbe essere il momento ideale per metterli sul mercato e cogliere le opportunità offerte da una domanda in costante crescita.